• storiviste

    Carta e forbice

    Ciò che amo, delle illustrazioni, è l’immediatezza. Saper dire senza dire, narrare con un solo gesto a matita, una macchia di colore o un insolito incastro di frizzanti ritagli.  Penso a questo mentre scendo le scale e attraverso gli spazi bianchi della nostra redazione. Lo studio grafico è al piano di sotto, ormai manca poco.E manca poco anche al nostro secondo numero.È già passato quasi un anno.Questa è una mattinata di pensieri ad alta voce e, inevitabilmente, di ricordi. Con la memoria torno a settembre, a quella mattina troppo calda per essere autunnale, piena di sorprese e piccole meraviglie. Arrivata al piano terra mi fermo, provando a sentire di nuovo…

  • storiviste

    E il verbo è rimasto verbo e abita in mezzo a noi – La zattera di Kiefer

    Martino mi aspetta al primo piano.  Mi dà le spalle: sta guardando una tela appesa al muro. Lo raggiungo e mi metto accanto a lui. Mi fa un cenno di saluto e restiamo in silenzio. – Si chiama Il grande carico – bisbiglia poco dopo. – È di Anselm Kiefer. È un dono della Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.  Prende due sedie da un tavolo vicino e mi invita a sedere di fronte al dipinto. – Vieni, mettiamoci qua. Non distinguo uno sfondo preciso in quest’opera, ma solo un’informe materia simile a rame e piombo con, al centro, una struttura su cui, in maniera disordinata, sono…

  • storiviste

    C’era una volta – Ada Brucia. Storia di un amore minuscolo

    C’era una volta,in un afoso pomeriggio di metà settembre, una donna che aveva tutta l’aria di essersi smarrita. Nonostante avesse seguito tutte le indicazioni: “dopo un piccolo boschetto di querce, si aprirà, davanti a te, una radura, io sarò lì ad attenderti”, lei era riuscita a sbagliare strada più e più volte. Se i fratelli Grimm avessero voluto descrivere la scena di me che vago da un quarto d’ora alla ricerca di un parco giochi, in una città a me sconosciuta nel cuore dell’Italia e che sa tanto di fiaba, di sicuro questo sarebbe stato il loro incipit.[E dopo tanto peregrinar…] Finalmente la vedo: una piccola area chiusa su tre…

  • le Isole di Norman, premio campiello opera prima
    storiviste

    18°19’N 64°37’W, Le isole di Norman

    In attesa, al semaforo, sollevo il braccio per guardare l’orologio: mancano pochi minuti alle 11. Attraverso il viale, muovo ancora qualche passo e poi, con un piccolo balzo, atterro su quella che a me pare un’enorme casella nera. Mi fermo lì, mi guardo attorno e cerco di orientarmi con lo sguardo su quell’estesa scacchiera che è la Terrazza Mascagni. Scruto le poche persone che affollano il lungomare: volti mai visti prima sorridenti, pensierosi, chiacchieroni mi passano accanto. Nessuno che io riconosca. Destata dal garrito di un gabbiano, mi incammino senza una destinazione precisa. Tiro fuori dalla borsa Le isole di Norman nella segreta convinzione che, come una bussola, sarà proprio…

  • copertina del libro No musin on weekend
    eventi,  storiviste

    Nostalgia di un ricordo: No music on weekend

    A Midsummer Night’s dream, ho pensato. Eppure quella sera di metà luglio – che non so se si può definire mezza estate – erano da poco passate le sette e trenta, in cielo c’era un sole calante – quindi no, non era nemmeno notte – e gli unici sogni che avrei potuto fare erano di quelli ad occhi aperti. Eppure, per qualche strana associazione di idee, è proprio a quella commedia shakespeariana che ho pensato mentre varcavo la stretta porticina che mi avrebbe portata al pergolato dell’amore delle Serre Torrigiani: un giardino nel centro storico diladdarno, a Firenze. A convincermi a partecipare alla presentazione del libro (o meglio: saggio musicale)…

  • storiviste

    Mezzo metroquadrato di felicità

    E se poi non va come avevo immaginato?Eravamo in spiaggia a bere birra con le schiene appoggiate ad un muretto e a riflettere sui massimi sistemi della vita. Luigi aveva già finito l’esame di stato, io, invece, ero ancora in ballo con gli orali: di lì a poco sarebbe stato il mio turno. Ci incontravamo quasi tutte le sere: uscivamo con il gruppo e poi passavamo la notte a chiacchierare. Tutte le volte ci ripromettevamo di aspettare l’alba, ma puntualmente arrivate le 4.00 cominciavo a dare i primi segni di cedimento, così decideva di riaccompagnarmi a casa, forse anche impietosito dal vedermi congelare per l’umidità: non avevo ancora imparato a…

  • storiviste

    MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALLA QUARANTENA: La Piccola Farmacia Letteraria

    Il 9 Marzo 2020 la vita degli italiani è cambiata.Siamo tutti costretti a stare ognuno nelle proprie abitazioni. Possiamo uscire solo per necessità: lavoro e spesa. Punto. Lo dice la legge. Non so bene quanto durerà tutto questo. So che dopo due settimane di reclusione vago con lo sguardo fuori dalla finestra alla ricerca di parole che rendano giustizia all’intervista fatta due giorni prima del fatidico decreto a Elena Molini proprietaria de La Piccola Farmacia Letteraria. Due giorni prima – questo pensiero mi blocca – potevo uscire per incontrare gente in piazza, nei teatri, al cinema, in libreria. Potevo pranzare, cenare insieme ad altre persone e bere più del solito…

  • storiviste

    L’uomo alla finestra

    Come al solito sono in ritardo, @dadinski_ sarà già seduto al tavolino del bar dove ci siamo dati appuntamento. Dario è l’illustratore che oggi dovrò intervistare: scriverò su di lui per la rivista letteraria per cui lavoro. – Ordina pure se vuoi, – gli dico inviandogli un audio su whatsapp, – cinque minuti e sono da te. So bene che non saranno solo cinque, i minuti. Allaccio le scarpe. Afferro l’ultimo ombrello superstite. È uno di quelli sgangherati che alla prima folata di vento mi abbandonerà in balia delle intemperie. Non ho di meglio, ho uno strano rapporto con questi oggetti: li dimentico sempre, ovunque! Uscita dal portone, mi affretto…

  • eventi,  storiviste

    Una fitta serie di pensieri stretificati

    Il mercoledì è il mio giorno. Quello che dedico a me.Inizia un po’ dopo le 15, quando esco da lavoro e rientro a casa: poggio tutto ciò che non mi serve, cambio borsa e ci infilo tutto ciò che mi è indispensabile. Il libro che sto leggendo, la mia agenda-quaderno-diario, il mio notebook e due quadratini di cioccolato fondente. Ah! E la penna, rigorosamente blu.Quando chiudo la porta alle mie spalle parte il mio rituale. 15.30: seduta dalla psicanalista. 16.15: biblioteca fino a mezzanotte.In biblioteca scelgo accuratamente una delle poltrone in pelle: deve essere distaccata dalla sala, lontana dagli studenti e deve avere una presa elettrica nelle vicinanze per caricare…

  • eventi,  storiviste

    Non è Successo Niente ovvero QUANDO LE COSE BELLE SUCCEDONO

    Il taxi mi lascia in via Costantinopoli 58. Anche se è il 29 dicembre (e sono a rischio assideramento), resto in attesa sul marciapiede opposto a guardare quella porta. Tranne qualche coraggioso fumatore e me, per la via non c’è anima viva. Dopo qualche minuto (il tempo necessario perché le mani si intorpidiscano dal freddo) mi decido ad entrare accompagnata dal pensiero felice che anche qui succedono cose belle.Così varco la soglia dell’Officina Maremosso. Un progetto nato nel 2017 nella zona di Porta Napoli, Taranto (tra il porto mercantile e la stazione ferroviaria). Si tratta di una vera e propria officina sociale allestita all’interno di un vecchio capannone ottocentesco che…