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Ray of light
Sono fortunata ad aver trovato lavoro qui. Da quando papà ha avuto un incidente in cantiere, le cose a casa hanno iniziato a peggiorare. Deve essere operato alla gamba destra. E a lui è andata bene. Per il suo collega Martin la caduta dal ponteggio è stata fatale. Mamma era disperata, non sapeva cosa fare. Ha sempre cucinato torte da vendere alla pasticceria in centro per arrotondare, come avrebbe potuto sostenere le spese per l’operazione e mantenere la famiglia? Mia sorella minore, Gwendaline, avrebbe dovuto rinunciare al college: questo mamma non l’avrebbe mai permesso. È grazie a Liv se sono qui: lavoravamo insieme in una tintoria dei sobborghi, poi lei…
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L’apparato umano
– … E poi attraversavo questa rotonda in macchina e non potevo uscirne: rimanevo bloccata lì. Silvia si scostò nervosamente la frangia dagli occhi, fece un sospiro, bevve un sorso di vino rosso dal calice. Dal modo in cui abbassò lo sguardo mi resi conto che il racconto del sogno che aveva fatto la notte precedente e che ancora la tormentava, era terminato. Mi guardò sdegnata, come se non stessi cogliendo un’evidenza empirica. – È un sogno chiarificatore: non posso continuare così, devo cambiare aria. Sapevo dove voleva andare a parare, ma non volevo darle l’idea che la sua fosse logica cartesiana. Mangiai con gusto l’ultimo boccone di insalata che…
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Le mani
Quella sulla soglia non è mia moglie. È la proiezione del mio senso di colpa. Viene avanti, come se non ci avesse visto; poggia la valigia a terra, ripone le chiavi nel vuotatasche e dice: – Molto fine –, poi scoppia in lacrime e fugge via. Cazzo! Dal palco dell’Ariston Achille Lauro mi grida Oh, no noo… E poi mi ricorda che Amanda sarebbe dovuta tornare domani. Non doveva andare così. Da quando collabora con l’Opéra non è mai tornata di sabato. E telefona, anche, perché vada all’aeroporto a prenderla. – Sei sposato? – mi chiede il diavolo accavallando le gambe. Spengo la tv. Il mio sdilinquito io è riflesso…
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Incastri – pornoracconto operaio
Quella volta sullo scuolabus mi si è incastrato un dito nel meccanismo della rototraslante. Mi ero seduto sulla cassetta del dispositivo, mi ero messo lì pensando di non dare fastidio, non c’erano posti liberi, ma appena appoggiato mi era scivolato l’indice nella scanalatura del braccetto, quello che, ruotando, prima spinge in fuori la porta e poi la sposta, traslando, in avanti, così alla partenza, insieme alla rototraslante, fra gli ingranaggi si era chiuso anche il mio dito. D’altronde le nostre mani sono fatte per gli incastri: si stringono nei saluti o si tengono per la paura, si sfiorano nell’amore e si afferrano nell’amplesso, si congiungono nelle preghiere e nel dolore;…
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Aprile, l’importanza di allenarsi
Da circa un paio di settimane, per quindici minuti buoni, prima di andare a dormire, mi sdraio con la schiena sul pavimento e appoggio le gambe al muro a formare un angolo retto. Pare che tale perpendicolarità mi restituisca il vantaggio di non pensare alle cose del mondo e, allo stesso tempo, drenare i liquidi in eccesso dalle mie cosce cicciotte. Almeno così suggerisce Anthony. Il mio Personal Trainer. L’esigenza di iscrivermi in palestra e rivolgermi a un esperto pronto e temerario nel fare la conta dei buchi della mia cellulite e quantificare in centimetri, con un metro da sarta, il mio grasso, nasce dal voler combattere, una volta per…