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Storia di un finale
Spengo la sveglia. Stropiccio gli occhi e, come tutte le mattine, mi infilo sotto la doccia a contare le ore che mi separano dal ricongiungimento con il mio adorato letto. Resto in accappatoio per un tempo che a me pare interminabile (e forse lo è) fino a quando – con un atto di estremo coraggio – inizia la mia meccanica sequela quotidiana: colazione, lavo i denti, mi vesto, mi trucco e, alla porta, indosso i tacchi. In auto ripasso le mail da inviare, le pratiche da chiudere e archiviare e i clienti da ricontattare. Ingrano la retromarcia per parcheggiare e lo specchietto retrovisore mi rimanda l’immagine del capo che si…
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Meknès, Marocco
aprile 2011 Quando sono entrata nella mia stanza marocchina per la prima volta, non ho pensato che fosse piccola o sporca. In realtà era piccola, e sporca, non aveva l’armadio e non c’era il letto. Ho pensato a Firenze, alla mia ultima serata fuori, ai tavolini del bar e alle persone nuove che non avevo mai visto prima. Ho pensato che da quando ero partita avevo sempre i capelli sporchi, che mangiavo sempre senza avere fame, e che erano passati dieci giorni da quando ero arrivata a Meknès. Dieci giorni. Sono tanti dieci giorni. Chissà cosa fanno gli altri a Firenze adesso. Ho poggiato lo zaino e ho realizzato che la…
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Nostalgia di un ricordo: No music on weekend
A Midsummer Night’s dream, ho pensato. Eppure quella sera di metà luglio – che non so se si può definire mezza estate – erano da poco passate le sette e trenta, in cielo c’era un sole calante – quindi no, non era nemmeno notte – e gli unici sogni che avrei potuto fare erano di quelli ad occhi aperti. Eppure, per qualche strana associazione di idee, è proprio a quella commedia shakespeariana che ho pensato mentre varcavo la stretta porticina che mi avrebbe portata al pergolato dell’amore delle Serre Torrigiani: un giardino nel centro storico diladdarno, a Firenze. A convincermi a partecipare alla presentazione del libro (o meglio: saggio musicale)…