
Una passeggiata con Diletta
Passeggio tra i miei pensieri, con le mani in tasca per riscaldarle dal freddo di questo umido pomeriggio autunnale. Una casa color burro e miele di castagno distoglie la mia attenzione da tutto il resto. Sulla facciata sei finestre: due più grandi come occhi spalancati sul mondo, le altre più piccine.

Il portone è socchiuso. È un invito ad entrare.
Mi viene incontro una donna, ha un sorriso che mi toglie di dosso il grigio plumbeo del cielo di oggi.
Lei è Diletta Mazzoni. Mi accoglie con entusiasmo tra la sua fantasia, con un inconfondibile accento fiorentino e mi accompagna in una passeggiata tra i suoi colori.
Sul retro della casa si apre un giardino immenso, ci sediamo a chiacchierare ed io non posso fare a meno di chiederle:

“La mia è un’attenta osservazione della natura in tutte le sue forme”, mi dice, mentre pappagalli tropicali coloratissimi, orsi, elefanti e draghi ci girano attorno.

“È una continua ricerca personale per mantenere saldo il legame con la natura e con il nostro istinto più vero, quello autentico, fatto di cose semplici. L’arte in generale, per me, dovrebbe servire a questo: essere un mezzo per raccontare a tutti delle emozioni.”
E mentre mi parla rapita dalla sue stesse passioni, scorgo tra gli alberi altre case colorate.

Ci ritroviamo a sbirciare tre le tante finestre e mi incanta sentirla raccontare di quei luoghi abitati da vite trascorse davanti ad un camino acceso a sentire storie fatate, lette su libri dalle pagine ingiallite, mentre mani sporche di farina impastano pane su un vecchio tavolo in una cucina di campagna.
Diletta, ora sbircia la finestra dei suoi desideri e mi racconta di voler preservare la natura, di volerla mantenere incontaminata.
Questo mondo antico, fatto di colori caldi e sinceri, però sembra sbiadirsi e le chiedo:

“Il primo colore che userei è il bianco. Sembra paradossale, ma per me, nella pittura è uno dei colori basilari. Uso per primo il bianco nei miei quadri e nelle mie illustrazioni, per creare quello sfondo naturale di luce e leggerezza, solo dopo uso tutti gli altri colori.”
Mi accompagna verso la porta e sull’uscio sento un profumo che sa di casa e le domando un’ultima cosa:

“Vorrei essere una semplicissima ma buonissima torta di mele. Una di quelle torte non perfette, ma profumata di frutta e di vaniglia. Come il profumo dell’infanzia e delle cose vere.”
Vere, come vera è la bellezza di scoprire i mondi dentro le idee.
- Per scoprire di più su Diletta Mazzoni e i suoi lavori: https://www.instagram.com/dilettamazzonibottegadarte/?hl=it

